Patrona di Pietraperzia
L’origine
storica del santuario Maria. SS. Della Cava è collegata alla Santissima
Immagine, che vi si venera. L’immagine
fu ritrovata prima del 1223 da un muto Trapanese che, recandosi nelle vicinanze
di Pietraperzia, a tre km. Circa, scavò e trovò la Santa Effige, e
immediatamente ottenne la loquela. Dopo il
ritrovamento fu costruito un sacro tempio sul posto. La contrada “Ronzi”,
da allora, fu denominata “Madonna della Cava” come attesta il Padre Dionigi da
Pietraperzia, minore riformato, nella sua “Relazione critico storica sulla
prodigiosa Immagine di Maria SS. Della Cava di Pietraperzia”, edita l’anno
1776. Infatti a pag. 38 e a pag. 304 dice che nel 1227 il Principe Matteo
Barrese concesse all’abate Ridolfo il feudo dell’Albara vicino alla Madonna
della Cava, che era stato ipotecato da Abbo Barrese l’anno 1222 ad Amato Abate
di Giosafat per 4.000 tarì. La Sacra Immagine
fu collocata dentro la chiesa incorporandola nel muro interno frontale. La Chiesa
con l’immagine miracolosa divenne meta di continui pellegrinaggi, e assunse
notevole importanza. Dai
magistrati di allora fu dotata di Beneficio: infatti nel 1590 Mons.
Giandomenico Rebiba, vescovo di Catania, conferì il privilegio di beneficiale
della Cava al Sac. Don Giovanni Cerasa. Accanto all’edificio
furono costruite alcune cellette con un grandissimo cortile, mentre il vasto
piano della Cava fu lasciato per comodo della gente. Nel secolo
XIV un beneficiale vi introdusse gli eremiti, detti della Cava, affinchè vi
fosse una custodia perpetua. Gli eremiti vennero a mancare nel secolo XVII, ma
i beneficiali della Chiesa vi mantennero sempre o quasi l’abitazione permanente
con l’amministrazione dei Sacramente e la cura delle anime, tanto che Innocenzo
XIII nel 1721, nella bolla di questa chiesa, tenuto conto della relazione a Lui
pervenuta, la chiamò Parrocchiale. Quantunque
il tempio della Madonna della Cava fosse grandioso, con delle porte alla
francese che davano a ponente e delle ottime tele, tra cui quella di San
Calogero e San Lorenzo, tuttavia tra la fine del 1600 e i primi anni del 1700
la Chiesa ad opera delle persone illustri del paese e con le offerte dei
fedeli, fu rimessa a nuovo, ed è l’attuale tempio. Sull’altare
troneggia la Santa Effige, consistente in un muro composto di pietre e calce
(come usavano gli antichi muratori) su cui è dipinta l’immagine della Madonna
della Cava, nell’atto di allattare il Bambino Gesù, che mostra di essere sazio
e di rimirare piuttosto qualcuno per ascoltare i ricorsi e le suppliche, ed
ambedue sono nell’atto di benedire. La pittura,
per quanto rustica, è maestosa ed ispira molta devozione. Pare che sia
stata dipinta da un antico artefice greco nei primi secoli del cristianesimo, e
che, in una delle varie persecuzioni quella di Leone Isaurico 726, di
Costantino Capronimo 731, incursione dei Saraceni secolo IX, sia stata
sotterrata, poiché nel 1223 l’immagine fu ritrovata. La Madonna è
collocata su un trono artisticamente intagliato, in legno di cipresso e dorato
con oro zecchino, opera di antichi artefici. Di rilievo artistico nella chiesa
si ha. Un piedistallo in alabastro con sculture del Gagini. Vari stucchi
opera del Fantauzzo, tra cui due amplissimi bassorilievi rappresentanti le
scene del ritrovamento, una ampia tela dell’Assunta sull’Altare laterale in
cornu Epistolae, in fine all’ingresso il portale settecentesco. Fin dall’epoca
del ritrovamento grande è stata la devozione del popolo Pietrino che la scelse
come propria Patrona. Durante l’anno,
legati alla devozione della Madonna della Cava, la cui festa si celebra il 15
agosto, dagli antenati pietrini furono introdotti i cosidetti “Sabati”. Durante
l’inverno particolari furono i sabati dell’intera quaresima, specie quello precedente
alla Domenica delle Palme, data commemorativa del ritrovamento della Madonna. Festosamente
furono organizzati i sabati del mese di Maggio e solennizzati dalle varie
maestranze. Erano noti,
una volta, i sabati della Real Maestranza, che vi partecipava con i rispettivi ufficiali:
Capitano, Alfiere, Tenente ecc., i sabati dei bardonari, dei massari, dei
borghesi e del clero. In seguito sono
stati sostituiti dai sabati dei giovani di leva, delle Parrocchie, degli
ammalati, dei furgonisti. Sino a poco
tempo fa, è stato caratteristico il sabato dei carrettieri per il numeroso
concorso di carretti siciliani parati a festa e tirati da cavalli ornati di
sgargianti finimenti e squillanti sonaglie. Ai tempi
nostri tradizionalmente sono rimasti e non mancano mai i sabati dei Trattoristi
e quelli dei Camionisti, nel mese di maggio di ogni anno, vengono organizzati
in maniera sfarzosa adornando i trattori e i camion con veli. Nei rimorchi dei
trattori e nei cassoni dei camion vengono poste delle sedie, ben legate, a cui
si siedono la gente e la banda musicale che partecipano a festa al
pellegrinaggio che inizia dal paese sino al Santuario, dove si celebra la Santa
Messa di ringraziamento e viceversa nel pomeriggio il ritorno sino alla Piazza
Vittorio Emanuele, dove la girano per tre volte consecutive cantando e suonando
lodi alla Madonna prima di sciogliere il corteo. Solennità
maggiore assunse il pellegrinaggio degli automobilisti la sera del 14 agosto di
ogni anno. Accorrevano automobilisti da tutti i paesi circonvicini, e dopo i
vespri solenni, sull’ampio spiazzale illuminato venivano benedette le auto, ed,
infine, mentre mille fiaccole illuminavano suggestivamente la spianata, veniva
impartita la benedizione Eucaristica. E’ tale la
devozione a questa Sacra Icone, che i fedeli vi accorrevano in pellegrinaggio
anche da Riesi, Mazzarino, Barrafranca, Caltanissetta, Enna, ecc. e si contavano
a migliaia i pellegrini emigrati, che venivano dalla Francia, dalla
Germania e principalmente dalla lontana America (dove a Boston è sorta una
Cappella intitolata alla Madonna della Cava) e scioglievano i loro voti.
Una iscrizione esistente nella chiesetta dice:
VERA IMMAGINE DI MARIA SANTISSIMA DELLA CAVA
PRINCIPALE PATRONA DI PIETRAPERZIA
RITROVATA L’ANNO 1223, MIRACOLOSAMENTE
DA UN MUTO TRAPANESE PER ESSERGLI ANDATA IN SOGNO
E RICEVETTE LA LOQUELA
Santuario Madonna della Cava
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